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Il "LUDUS DE MORTE CLAUDII (APOCOLOCYNTOSIS) ", UN REBU STORICO-LETTERARIO / [Rodríguez Almeida, Emilio]
Extrait
Appartient au périodique : Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité, 108 fasc. 1, 0223-5102
Publication: 1996 Description: p. 241-262Langue: Italien Auteur principal: Rodríguez Almeida, Emilio, 1930-2016 Résumé: Vi si affrontano diversi argornenti interni all'opera, che suggeriscono con chiarezza l'insostenibilità dell'attribuzione a Seneca : argornento e spirito diametralmente opposto all'insegnarnento del filosofo, « inattualità » di un possibile livore giustificativo (a sei anni dal ritorno di Seneca dall'esilio), la probabile descrizione del colossus Neronis in Velia contenuta nell'inno ad Apollo, l'ironie ripetute a dileggio della filosofia stoica, l'assenza di citazioni, da parte di contemporanei e successoni, di quest'opera di Seneca, la citazione del culte, «operante» di Claudio a Camulodunum (Colchester), il cui tempio, con Tacito in mano, sembra inaugurato non prima dell'anno 60... Si sospetta che l'opera sia frutto di un «revival» della saga claudiana in età flavia, ad opera di Marziale e la sua cerchia; si propone in via teorica anche il nome di un possibile autore : il gaditano Canius Rufus, amico del poeta di Bilbilis..Mots libres: littérature latine -- Apocolocyntose Sén -- poésie satirique . Item type: Extrait

Vi si affrontano diversi argornenti interni all'opera, che suggeriscono con chiarezza l'insostenibilità dell'attribuzione a Seneca : argornento e spirito diametralmente opposto all'insegnarnento del filosofo, « inattualità » di un possibile livore giustificativo (a sei anni dal ritorno di Seneca dall'esilio), la probabile descrizione del colossus Neronis in Velia contenuta nell'inno ad Apollo, l'ironie ripetute a dileggio della filosofia stoica, l'assenza di citazioni, da parte di contemporanei e successoni, di quest'opera di Seneca, la citazione del culte, «operante» di Claudio a Camulodunum (Colchester), il cui tempio, con Tacito in mano, sembra inaugurato non prima dell'anno 60... Si sospetta che l'opera sia frutto di un «revival» della saga claudiana in età flavia, ad opera di Marziale e la sua cerchia; si propone in via teorica anche il nome di un possibile autore : il gaditano Canius Rufus, amico del poeta di Bilbilis.

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