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Besançon : ISTA - Institut des Sciences et Techniques de l'Antiquité Libre accès | Cr-B 3444 (Browse shelf(Opens below)) | Available | ISTA20161204 |
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Notes bibliogr. Bibliogr. p. [269]-297. Index
Composti una quindicina d’anni prima dei grandi trattati della maturità, gli Eight Bookes of the Peloponnesian Warre furono dati alle stampe da Thomas Hobbes a Londra, tra 1628 e 1629, dopo molti anni di pratica segretariale al servizio di un influente membro dell’aristocrazia inglese, William Cavendish, Conte del Devonshire. La traduzione di Hobbes, oltre ad essere una delle più riuscite e accurate versioni moderne dell’opera tucididea, si presenta oggi come una raffinata e intrigante lettura delle vicende che riguardarono la guerra del Peloponneso, il cui racconto, narrato nelle pagine dello storico greco, offrì al filosofo un’originalissima lente da cui guardare all’attualità politica, dominata dalla crisi costituzionale e parlamentare dei primi anni del regno di Charles I. Il libro prende le mosse da un ampio inquadramento della fortuna di Tucidide nella cultura e nell’institutio inglese del periodo, per giungere a esaminare nel dettaglio la traduzione hobbesiana e i suoi ricchi apparati (prose introduttive, note, illustrazioni, mappe), nell’intento di chiarire sia le principali istanze che animarono l’operato di Hobbes – da quelle filologiche a quelle antiquarie e civili – sia le ragioni per cui gli Eight Bookes possono legittimamente essere considerati il momento più significativo della ricezione inglese di Tucidide nella prima età moderna. Source : 4e de couv.
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